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Area scientifica

Collaborazione scientifica del prof. Marco Toscani e del dott. Pasquale Fino, Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Policlinico Umberto I – Università “Sapienza” di Roma.

L’alopecia seborroica è una caduta di capelli precoce che colpisce in genere gli uomini in età giovanile (esordio tra i 20 e i 30 anni), interessa principalmente la regione frontale e il vertice.

 

Cause dell’alopecia seborroica: l’eccessiva produzione di sebo

La causa, come dice il nome, è legata ad un’eccessiva produzione di sebo che provoca o velocizza la caduta dei capelli.

I sintomi che accompagnano l’alopecia seborroica sono il prurito, il dolore al cuoio capelluto, forfora grassa che si desquama.

 

L’eccessiva attività delle ghiandole sebacee è determinata  da scompensi ormonali o dall’attività di un enzima chiamato 5-alfa-reduttasi che converte il testosterone in diidrotestosterone (DHT).

La quantità di questi enzimi convertitori e dei recettori che catturano gli androgeni (testosterone) presenti sul cuoio capelluto varia da caso a caso e influenza la quantità di sebo prodotto.

La gravità con cui si manifesta l’alopecia seborroica dipende da come gli enzimi e i recettori sono distribuiti sul cuoio capelluto.

 

Sia negli uomini che nelle donne i livelli di 5-alfa-reduttasi sono molto maggiori sui follicoli dell’area temporale, frontale e del vertice, che non in quelli della zona parietale e occipitale.

La differenza sta nel numero di recettori presenti nei follicoli  che nelle donne è molto minore che negli uomini e per questo motivo sono meno soggette a seborrea e capelli grassi.

Nelle donne il difetto può comunque verificarsi e si lega in genere ad alterazioni ormonali o digestive.

Per questo motivo, in presenza di caduta capelli accompagnata da seborrea, non è semplice capire fino a che punto il DHT sia la causa comune di entrambi i fenomeni e dove, invece, il sebo in eccesso diventi a sua volta causa rilevante dell’alopecia per la sua specifica capacità di ostruire i follicoli piliferi alterando la ricrescita dei capelli.

 

In termini pratici ciò si traduce in quadri di alopecia androgenetica che si sovrappongono e coesistono con l’alopecia seborroica. Le componenti del sebo (colesterolo, trigliceridi, acidi grassi liberi, squalene, e sfingosina) provocano un’acidificazione del ph e quindi un’alterazione del metabolismo e del turn-over cellulare cutaneo, inoltre livelli alterati di sfingosina, un amminoalcol che controlla la proliferazione batterica, peggiorano la situazione portando sino a un quadro di dermatite seborroica.

 

Un’altra causa di questa patologia sembra essere legata a funghi del genere Malassezia in particolare Malassezia furfur (precedentemente conosciuto come Pityrosporum ovale) e Malassezia globosa, presenti in notevole quantità nelle zone colpite dalla seborrea. Tuttavia una precisa relazione con questo fungo non è stata ancora provata.

Nelle zone affette si riscontra un incremento della moltiplicazione cellulare, la produzione di sebo non aumenta ma esso cambia di composizione, così da irritare il cuoio capelluto. Inoltre i capelli possono divenire crespi, arruffati, non uniformi, e soprattutto molto oleosi.

Si presenta anche sul viso (attorno al naso e alla bocca, e sulle sopracciglia) e nei padiglioni auricolari.

Trattamenti tricologici e cure dell’alopecia seborroica

I trattamenti tricologici dalle proprietà igieniche e rigeneranti finalizzati a rimuovere il sebo in eccesso costituiscono la base delle cure.  Anche il laser a bassa frequenza, con le sue proprietà igienizzanti e antibatteriche, risulta inoltre utile a rivitalizzare il cuoio capelluto sostenendo l’attività metabolica dei follicoli e dei bulbi piliferi.Come terapia farmacologica si può utilizzare la finasteride, tuttavia gravata da possibili effetti collaterali.

Nei Centri CRLAB il percorso di consulenza inizia con la rilevazione di alcuni valori misurabili e confrontabili nel tempo, tra cui il livello di sebo. A seguire vengono proposti i trattamenti più indicati, utilizzando prodotti specifici CRLAB e strumentazione all'avanguardia.
Test Clinici di efficacia sulla Linea Seboregolatrice hanno evidenziato una riduzione o eliminazione dei sintomi soggettivi (prurito e odore sgradevole) collegati alla dermatite seborroica dopo 6 settimane di trattamento.

Capelli bianchi

in ambito tricologico con il passar dell’età in seguito al processo di incanutimento della chioma del cuoio capelluto (detto canizie) si assiste ad un imbiancamento dei capelli. I capelli diventano bianchi (canuti) in seguito ad un naturale processo biologico di invecchiamento dei melanociti, che sono le cellule deputate alla colorazione dei capelli.
Nella maggior parte delle persone i primi capelli bianchi spuntano intorno ai 35/40 anni nelle donne ed intorno ai 30/35 anni negli uomini.

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Follicoli e bulbi piliferi

Il follicolo pilifero è una formazione di origine epidermica, affondata nel derma e formata dal pelo e dalle sue guaine.
La formazione dei follicoli piliferi è precoce. Essi iniziano a comparire già intorno al secondo mese di gestazione. Tali follicoli continueranno a formarsi per tutta la gravidanza. Infatti alla nascita il bambino avrà tutto il corredo di follicoli di cui è stato geneticamente dotato e da questo momento in poi non se ne formeranno più degli altri.
Il follicolo pilifero affonda nella cute seguendo una certa inclinazione, per questo motivo i nostri peli normalmente non sono diritti, ma sono leggermente inclinati.

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Perdita capelli (Telogen Effluvio)

Il termine Telogen Effluvium fu introdotto per la prima volta da Kligman (*) nel 1961 per indicare una caduta dei capelli di origine benigna ed acuta che fa seguito ad uno stress che può essere di tipo diverso, intenso e breve. Successivamente Rebora (**) ha introdotto il concetto di Telogen Effluvio cronico.

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Capelli rovinati

Le alterazioni del fusto dei capelli comportano un deterioramento di questi con comparsa di capelli rovinati o danneggiati.
Nel capello sano la cuticola è integra, con squame adese. Il capello con presenza di punte integre appare lucido, elastico e si pettina con facilità.

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Tigna, Tigna Favosa e Kerion

La Tinea capitis detta anche Tigna è un’infezione fungina, causata dai generi Microsporum e Tricophyton.
L’invasione del capello da parte del fungo segue tre modelli di comportamento: ectrotrix, endotrix e favo. Nel caso dell’ectototrix la cuticola del pelo è distrutta e l’invasione è esterna.

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Prurito al cuoio capelluto

Prurito di diversa intensità sul cuoio capelluto è una sensazione percepita da molte persone di entrambi i sessi.
Il prurito è un problema del cuoio capelluto che spinge i pazienti affetti a grattarsi la cute e si associa spesso a dolore. Si riconoscono molteplici cause che possono determinare questa patologia che non occorre sottovalutare in quanto può indurre anche alla perdita e caduta dei capelli.

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