Area scientifica

Alopecia da stress o psicogena

Collaborazione scientifica del prof. Marco Toscani e del dott. Pasquale Fino, Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Policlinico Umberto I – Università “Sapienza” di Roma.

L’alopecia psicogena è un tipo di alopecia legata allo stress: tale connessione seppure non sia ancora stata spiegata scientificamente, è ben nota nell’esperienza di chi si occupa del problema. Oltre allo stress ne sono causa anche i disturbi di personalità, gli stati d’ansia e di depressione, che rappresentano tutte condizioni di stress acuto o cronico.

 

Quando lo stress è la causa dell’alopecia

Il meccanismo d’azione è comunque legato ad un processo di “somatizzazione”, ossia di riflesso a livello fisico di uno stress psicologico ed in ciò si differenzia dall’alopecia da trazione che è sempre legata ad un disturbo psicologico ma in quel caso del comportamento (ossia vi è un azione meccanica che porta al quadro di alopecia).

 

Prima di definire l’alopecia come psicogena vanno escluse l’alopecia areata e androgenetica.

Ciò non è sempre così ben definibile ed inoltre i quadri possono sovrapporsi. Più di uno studio ha implicato l’ipotalamo e l’ipofisi nella reazione biologica allo stress, ciò porta al rilascio in circolo di ormoni corticotropi che hanno azione sulle cellule implicate nella formazione e alimentazione dei capelli: cellule produttrici di sebo, cheratinociti, fibroblasti, cellule immunitarie.  

Questa reazione porta a: ipersecrezione sebacea che spesso si complica in dermatite seborroica; tricodinia (sensazione di dolore al cuoio capelluto) specialmente al vertice; infiammazione perifollicolare (cute arrossata attorno alla zona del capello).

 

Tutti questi sintomi possono però verificarsi anche negli altri due tipi di alopecia citati sopra.

A differenza dell’alopecia areata che procede in genere a chiazze, l’alopecia da stress femminile porta ad un diradamento diffuso dei capelli, più marcato nella zona del vertice, senza retrazione del margine anteriore dei capelli.

 

Nell’uomo oltre al diradamento generale emerge anche la stempiatura. Risulta ovvio affermare che la migliore cura è rimuovere lo stress, tuttavia ciò risulta particolarmente difficile, e in particolare proprio nei soggetti che soffrono di alopecia psicogena che sono sicuramente persone che tendono non facilmente a lasciare andare le tensioni.

La fonte dello stress può essere non sempre rimuovibile e anche approcci psicoterapeutici potrebbero impiegare molto tempo senza magari arrivare ad annullare completamente lo stress.

Le cure dell’alopecia da stress (o alopecia psicogena)

Le cure richiedono sicuramente costanza e perseveranza, la terapia comprende: mantenere una cute ben detersa attraverso l’utilizzo di shampoo appositi, il minoxidil, la finasteride e la terapia con laser, che non vanno a rimuovere la causa ma che rappresentano un valido aiuto nel contrastare gli effetti dello stress.

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Capelli rovinati

Le alterazioni del fusto dei capelli comportano un deterioramento di questi con comparsa di capelli rovinati o danneggiati.
Nel capello sano la cuticola è integra, con squame adese. Il capello con presenza di punte integre appare lucido, elastico e si pettina con facilità.

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Dolore al cuoio capelluto

Dolore ed irritazione al cuoio capelluto (o tricodinia) sono situazioni patologiche percepite sia da donne (in percentuale maggiore) che da uomini (in percentuale minore). Il dolore, spontaneo oppure provocato dal trattamento, sentito sul cuoio capelluto, in particolare in corrispondenza della radice dei capelli, può essere più o meno intenso, alternarsi a periodi di scomparsa, associarsi a bruciore, formicolio o prurito.
Di solito, questa particolare problema del cuoio capelluto non risulta avere una sicura collocazione ed aumenta quando si toccano i capelli o ci si pettina. Spesso la tricodinia si associa a caduta o perdita di capelli. Infatti si riscontra una correlazione fra telogen effluvio e tricodinia e fra l’alopecia seborroica e la sensazione costante di dolore o irritazione al cuoio capelluto.

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Struttura e chimica del cuoio capelluto

l cuoio capelluto essendo costituito da pelle (come tutte le altre zone del corpo) è soggetto a problemi quali alterazioni, anomalie, disturbi o malattie vere e proprie. Il compito del cuoio capelluto è quello di proteggere il cervello non solo attraverso la presenza dei capelli, ma anche attraverso la termoregolazione di tutta la testa, filtrando i raggi del sole ed impedendo l’eccessiva dispersione di calore in ambienti freddi.
Il cuoio capelluto è tenacemente adeso, con interposizione di scarsissimo tessuto connettivo, alla galea capitis, aponeurosi che riveste direttamente le ossa del cranio.

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Alopecia Seborroica

L’alopecia seborroica è una caduta di capelli precoce che colpisce in genere gli uomini in età giovanile (esordio tra i 20 e i 30 anni), interessa principalmente la regione frontale e il vertice.
La causa, come dice il nome, è legata ad un’eccessiva produzione di sebo che provoca o velocizza la caduta dei capelli.
I sintomi che accompagnano l’alopecia seborroica sono il prurito, il dolore al cuoio capelluto, forfora grassa che si desquama.

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Alopecia iatrogena o da farmaci

L’alopecia iatrogena è un alopecia legata in stretta relazione temporale all’utilizzo di farmaci. L’esempio più conosciuto è l’alopecia legata a molti farmaci chemioterapici. Ma sono molti i farmaci che possono indurre un’alopecia od un diradamento, in molti casi transitorio.
L’alopecia da farmaci può essere di tipo telogen o di tipo anagen. Il tipo telogen è una caduta massiva che porta al distacco del capello nel giro di 90-100 giorni. Il tipo anagen compare rapidamente, in media dopo 10 giorni dall’assunzione del farmaco. Quest’ultimo blocca i processi metabolici dei capelli in fase anagen (di crescita), impedendone la maturazione.

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Caduta dei Capelli Femminile

La caduta di capelli femminile è una forma comune di alopecia non cicatriziale, caratterizzata dalla perdita progressiva di capelli lungo le regioni frontali e la regione del vertice, risultando in un diradamento visibile. Diversamente dall’alopecia androgenetica maschile, la perdita dei capelli nelle aree affette è usualmente incompleta e la zona occipitale è in genere risparmiata.
L’esatto schema di perdita dei capelli varia da donna a donna. In alcune pazienti la zona maggiormente colpita è la zona frontale con un progressivo diradamento nella parte centrale dell’attaccatura dei capelli configurando una parte triangolare che viene detta ad albero di Natale. In altri casi vi è un diradamento centrale diffuso, con in genere conservazione della linea frontale. Più raro è lo schema che vede sia una perdita al vertice che una recessione fronto temporale (più simile all’alopecia androgenetica maschile).

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