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Area scientifica

Perdita capelli (Telogen Effluvio)

Collaborazione scientifica del prof. Marco Toscani e del dott. Pasquale Fino, Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Policlinico Umberto I – Università “Sapienza” di Roma.

Cuoio capelluto: a cosa serve

Il termine Telogen Effluvium fu introdotto per la prima volta da Kligman (*) nel 1961 per indicare una caduta dei capelli di origine benigna ed acuta che fa seguito ad uno stress che può essere di tipo diverso, intenso e breve. Successivamente Rebora (**) ha introdotto il concetto di Telogen Effluvio cronico.

Il cuoio capelluto essendo costituito da pelle (come tutte le altre zone del corpo) è soggetto a problemi quali alterazioni, anomalie, disturbi o malattie vere e proprie. Lo scopo del cuoio capelluto è quello di proteggere il cervello non solo attraverso la presenza dei capelli, ma anche attraverso la termoregolazione di tutta la testa, filtrando i raggi del sole ed impedendo l’eccessiva dispersione di calore in ambienti freddi.

Il cuoio capelluto è tenacemente adeso, con interposizione di scarsissimo tessuto connettivo, alla galea capitis, aponeurosi che riveste direttamente le ossa del cranio.

Tipologie di Telogen Effluvium: acuto o cronico

Il Telogen Effluvium può essere di due tipi: acuto o cronico.

In quello acuto la caduta di capelli è improvvisa e molto intensa, subentrando ad uno stress che può essere di tipo breve e molto violento (cause possono essere: incidenti stradali, morte di familiari, interventi chirurgici, febbre elevata, parti difficili) che, bloccando le mitosi cellulari della matrice, porta  i capelli dalla fase anagen a quella telogen.

Il fenomeno dura di norma dai 2 ai 3 mesi (tempo necessario affinchè i capelli, che si sono “rifugiati” in fase telogen, cadano) e si risolve di norma spontaneamente con il “ritorno”  nella fase anagen dei capelli caduti.

In quello cronico l’eziologia  “stressante” è molto più sfumata (cause possono essere: problemi di adattamento, stati di ansia, somministrazione cronica di taluni farmaci, diete inadeguate, malattie debilitanti croniche) e si assiste ad una caduta di capelli molto alta che può durare mesi o anni, senza nessuna variazione stagionale, senza remissione spontanea. In questa evenienza con il passar del tempo, si assiste  ad una ipotrichia diffusa che presenta vari gradi di gravità.

La distinzione fra Telogen Effluvio ed alopecia areata, facile sul piano clinico, è invece molto difficile e sfumata sul piano nosologico, anche se nella prima evenienza il capello cade in fase di telogen e nell’altra evenienza il capello cade in fase di anagen distrofico.

Il Telogen Effluvio o Effluvium è un fenomeno caratterizzato quindi dall’eccessiva caduta dei capelli (centinaia e talvolta migliaia) in fase telogen. Il Telogen Effluvio descritto da Kligman (*) risulta essere un fatto acuto che segue un episodio importante dal punto di vista emotivo. I pazienti con Effluvio Telogen lamentano spesso un senso di dolore, di prurito e di punture a livello del cuoio capelluto.

La causa di questa sensazione non è ancora stata chiarita (molti le attribuiscono una natura nevrotica o psicologica).  La struttura di tali capelli vista al microscopio elettronico risulta del tutto simile a quella dei capelli normali (terminali), con capelli “maturi” in fase telogen e senza elementi di involuzione (non c’e’ il vellus).

Cause più frequenti del Telogen Effluvio Acuto

Quasi sempre causa di Telogen Effluvio di tipo acuto è un evento “stressante”, molto forte e molto breve, che colpisce i capelli che sono nella sottofase anagen 6 portandoli a fermarsi in fase telogen.

Questo fenomeno può interessare molti capelli (fino all’85%, quindi tutti gli anagen 6) causandone una caduta di tipo diffuso che inizia dopo 12-15 settimane per continuare per circa 3 mesi (cioè la durata della fase telogen). Alla fine la caduta di capelli si ferma in maniera naturale e spontanea determinando cosi’ la ricrescita dei capelli.

Durante la fase di effluvio il rapporto fra capelli in fase anagen e quelli in fase telogen (evidenziati dal tricogramma) si modifica moltissimo:  almeno il 25% e fino all’85% dei capelli si trova in questo periodo in fase telogen. La conta dei capelli caduti (detto Wash test) raggiunge i 600 – 1000 capelli ed anche di più. Infilando le dita fra i capelli del paziente e tirandoli in maniera dolce e delicata (detto Pull test) si possono contare talvolta centinaia di capelli che rimangono incastrati fra le dita. Gli esami del sangue sono poco utili nella maggior parte dei casi. Se tale fase di Effluvio avviene  nelle forme post infettive gli esami ematochimici evidenziano un aumento del numero dei linfociti superiore al 33% con un numero massimo di 4500 linfociti /ml.

Con il passar del tempo può comparire una ipotrichia che può essere più o meno accentuata.

Come arrestare il Telogen Effluvium? Terapie efficaci del Telogen Effluvio acuto

La sola terapia efficace del Telogen Effluvio acuto è di allontanare la causa o le cause che lo ha o hanno causato.

Molto importante è che il medico prescriva al paziente molto depresso e preoccupato una cura per tranquillizzarlo, dimostare cosi’ il suo interessamento e far passare il tempo  necessario affinchè la fase di Effluvium passi in modo del tutto naturale.

Tra i farmaci prescritti quelli che funzionano bene sono i corticosteroidi.  Nelle forme più lievi si prescrive l’applicazione locale di un derivato non alogenato dell’idrocortisone (come per esempio l’idrocortisone butirrato). Invece nelle forme più gravi si prescrive di solito una iniezione intramuscolare ogni 7 – 10 giorni di metilprednisolone da 40 mg per circa tre cicli. Quasi sempre i risultati sopraggiungono velocemente portando ad un blocco dell’effluvio ed una veloce ripresa dell’anagen dei follicoli.

Cause più frequenti del Telogen Effluvio Cronico

Tra le cause più frequenti di Effluvio Cronico riconosciamo: parto e allattamento,  collagenopatie, stress acuti fisici o psicologici, avvelenamenti, disturbi endocrini, malattie febbrili, lutti, interventi chirurgici ed emorragie, malattie infettive croniche, stati carenziali, situazioni nevrotiche o depressive, uso o abuso cronico di farmaci, anoressia.

In molti pazienti in Telogen Effluvium possiamo riscontare una leucopenia (necessaria la ricerca degli anticorpi antinucleo), collagenopatie autoimmuni, lupus eritematoso sistemico. Soprattutto nelle donne in Telogen Effluvium possiamo riscontrare  sideropenia e mancanza di altri oligoelementi (in particolar modo magnesio e zinco) molto importanti  nella fisiologia del capello.

La diminuzione o mancanza di minerali ed elettroliti (quali ferro, magnesio, zinco, calcio, sodio, potassio) dovranno tutti essere analizzati e se necessario corretti e integrati.

Tra le cause più frequenti di Telogen Effluvio cronico possiamo ricordare: donazioni di sangue frequenti, gravi malattie psichiche, malattie sistemiche croniche (di tipo infettivo,  metabolico o neoplastico), distiroidismi e uso cronico di farmaci (retinoidi, interferon, allopurinolo, anticonvulsivanti, antitiroidei, betabloccanti, eparina, litio, dicumarolici, vitamina A, alcuni contraccettivi orali).

In alcuni casi dopo l’intervento chirurgico di autotrapianto di capelli si assiste ad un telogen effluvium da stress chirurgico che determina la temporanea caduta dei capelli anche nelle zone non trattate chirurgicamente, evento che crea un notevole stato d’ansia nei pazienti, la ricrescita dei capelli avviene nella maggior parte dei casi in un periodo variabile da tre a dodici mesi.

 

Riferimenti bibliografici:
(*) Kligman A.M., Why do nails grow out instead of up?, Arch Dermatol., 1961 Aug; 84:313-15.
(**)  Rebora A., Telogen effluvium: an etiopathogenetic theory., Int J Dermatol., 1993 May; 32(5):339-340.

Alopecia androgenetica o Calvizie

L’alopecia androgenetica è il tipo di alopecia più frequente, colpisce la maggior parte della popolazione maschile di razza bianca , sia pure con gravità diversa. E’ meno frequente in altri gruppi etnici. Spesso è presenta una familiarità per calvizie, ma l’assenza di altri familiari affetti non esclude la diagnosi. Il quadro è caratterizzato dalla progressiva caduta dei capelli nella zona del vertice, del margine frontale anteriore e della zona temporale.

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Dolore al cuoio capelluto

Dolore ed irritazione al cuoio capelluto (o tricodinia) sono situazioni patologiche percepite sia da donne (in percentuale maggiore) che da uomini (in percentuale minore). Il dolore, spontaneo oppure provocato dal trattamento, sentito sul cuoio capelluto, in particolare in corrispondenza della radice dei capelli, può essere più o meno intenso, alternarsi a periodi di scomparsa, associarsi a bruciore, formicolio o prurito.
Di solito, questa particolare problema del cuoio capelluto non risulta avere una sicura collocazione ed aumenta quando si toccano i capelli o ci si pettina. Spesso la tricodinia si associa a caduta o perdita di capelli. Infatti si riscontra una correlazione fra telogen effluvio e tricodinia e fra l’alopecia seborroica e la sensazione costante di dolore o irritazione al cuoio capelluto.

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Ghiandole Sebacee

Le ghiandole sebacee sono ghiandole che hanno la funzione di secernere il sebo, sostanza grassa, acida, con pH 3,5. Esse sono poste lateralmente al follicolo pilifero. Le ghiandole sebacee sono localizzate con una densità di circa 100/cm2 su tutto l’ambito cutaneo. Nel corpo umano sono ubicate su tutta la superficie cutanea, tranne che sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Vere ghiandole sebacee si trovano nel meato acustico esterno e nelle palpebre dove si presentano allungate e appiattite. Qui esse prendono il nome di ghiandole tarsali (di Meibomio).

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Prurito al cuoio capelluto

Prurito di diversa intensità sul cuoio capelluto è una sensazione percepita da molte persone di entrambi i sessi.
Il prurito è un problema del cuoio capelluto che spinge i pazienti affetti a grattarsi la cute e si associa spesso a dolore. Si riconoscono molteplici cause che possono determinare questa patologia che non occorre sottovalutare in quanto può indurre anche alla perdita e caduta dei capelli.

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Struttura e chimica del cuoio capelluto

l cuoio capelluto essendo costituito da pelle (come tutte le altre zone del corpo) è soggetto a problemi quali alterazioni, anomalie, disturbi o malattie vere e proprie. Il compito del cuoio capelluto è quello di proteggere il cervello non solo attraverso la presenza dei capelli, ma anche attraverso la termoregolazione di tutta la testa, filtrando i raggi del sole ed impedendo l’eccessiva dispersione di calore in ambienti freddi.
Il cuoio capelluto è tenacemente adeso, con interposizione di scarsissimo tessuto connettivo, alla galea capitis, aponeurosi che riveste direttamente le ossa del cranio.

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Perdita capelli (Telogen Defluvio)

Con il termine di Telogen Defluvium intendiamo una caduta modesta di capelli in fase telogen, non eccessiva, ma che tende ad essere spesso irreversibile, con le caratteristiche che sono proprie del capello in fase di decadimento o di involuzione. I capelli che cadono sono per lo più corti e fini, con bulbi poco sviluppati e di dimensioni ridotte.

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