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Area scientifica

PRPHT: ultima frontiera contro la caduta

Collaborazione scientifica del prof. Marco Toscani e del dott. Pasquale Fino, Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Policlinico Umberto I – Università “Sapienza” di Roma.

L’acronimo PRPHT sta per “Platelet Rich Plasma Hair Therapy”. Si tratta di una tecnica medica curativa che rientra nel campo della “medicina rigenerativa” che si fonda sul principio secondo il quale le cellule staminali che è stato dimostrato essere presenti nel bulbo del capello sono dotate di recettori per i fattori di crescita.

 

Come avviene applicata la tecnica PRPHT per la ricrescita dei capelli

Sia dopo il trapianto dei capelli, o sia con l’iniezione di PRP direttamente nel cuoio capelluto con calvizie, abbiamo la possibilità di stimolare il bulbo con una sostanza autologa ricca di fattori di crescita. Essendo il PRP una sostanza naturale e di derivazione dallo stesso paziente, non esistono effetti collaterali quali possibili allergie o intolleranze. E’ privo di tossicità, stimola i processi bioriparativi e rigenerativi. Stimola l’angiogenesi e la rivascolarizzazione dei tessuti. Stimola la proliferazione delle cellule mesenchimali in particolare delle cellule staminali mesenchimali adulte. Stimola la formazione del collagene. Il PRP è quindi una fonte di Fattori di Crescita che derivano dai granuli delle piastrine del paziente stesso.

Il PRP si ottiene concentrando le piastrine autologhe del paziente stesso :si preleva una piccola quantità di sangue (in genere 20cc.) raccogliendolo in provette sterili monouso ad aspirazione con anticoagulante. Le provette vengono centrifugate per alcuni minuti ad un numero di giri ben determinato.

Il sangue non viene a contatto con l’ambiente, con l’operatore e tanto meno con lo strumento. Al termine della centrifugazione i campioni si presentano in due fasi: nella parte inferiore sedimentano i globuli rossi e i bianchi. Nella superiore si trova il plasma e le piastrine con i fattori di crescita. Si aspira con speciali pipette il PRP e si aggiunge un attivatore chimico che degranula le piastrine favorendo la fuoriuscita dei fattori di crescita. Il PRP preparato può così essere iniettato con una siringa sterile nel cuoio capelluto.

Le operazioni devono essere consecutive perchè le piastrine hanno vita breve. Il sangue è quello del soggetto da trattare. La preparazione, che dura circa 45 minuti, viene eseguita da personale specializzato Patologo-clinico o Ematologo. Questo trattamento è quindi privo di rischio. La centrifugazione non altera le cellule ematiche ma serve solo per separarle. Non ci sono contaminazioni se tutto il procedimento eseguito dal personale idoneo viene effettuato in ambiente dedicato.

L'importanza del PRP (Platlet Rich Plasma): il Plasma Ricco di Piastrine

Il concentrato di piastrine ricco di fattori di crescita viene iniettato con aghi sottilissimi nel cuoio capelluto e poi si procede ad un massaggio che ne favorisca la distribuzione. Il paziente può tornare alla vita normale dopo poche ore. La ricrescita comincia a comparire dopo 2-4 mesi dalla prima seduta e raggiunge il culmine dopo circa sei mesi. In genere poi si eseguono delle sedute di richiamo tre-quattro volte all’anno a secondo della gravità del caso.

Questo protocollo clinico è innovativo nel campo della cura della calvizie mentre il PRP viene già utilizzato da diversi anni in chirurgia ortopedica, maxillo-facciale, odontostomatologia, oculistica e nella terapia delle ulcere croniche, in campo di medicina estetica per la biorivitalizzazione e ringiovanimento cutaneo e come stimolazione delle cellule staminali del grasso nel lipofilling autologo.

Noi possiamo così sfruttare il complicatissimo sistema dei fattori di crescita in grado di risanare qualsiasi lesione di molti organi del corpo. Ogni organo è controllato da specifici fattori di crescita (Growth Factors),e quelli della pelle sono IGF-1, l’FGH, il VEGH.

Le piastrine sono cellule del corpo che circolano nel sangue e sono attive nel processo di coagulazione del sangue in caso di ferite e sanguinamento.In realtà sono tra le prime cellule ad innescare il processo di riparazione e di ricrescita delle cellule danneggiate; appena un tessuto viene danneggiato arrivano le piastrine “attivate” da vari fattori chimici naturali (processi infiammatori, citochine, macrofagi ecc.) e stimolano le cellule a “ripararsi”.

Risultati della tecnica PRPHT nella cura della calvizie

Per quanto riguarda i risultati nella cura della calvizie , i fattori di crescita  stimolano le cellule del bulbo (della papilla dermica,della matrice, dei melanociti) a mantenere la fase attiva Anagen, a produrre il fusto dei capelli, a ridurre i processi infiammatori cutanei, a ridurre la morte cellulare. In più la concentrazione estremamente potente dei fattori di crescita naturali è in grado di stimolare le cellule staminali dei bulbi ancora presenti a dare origine di nuovo ad un bulbo pilifero. Quindi nella alopecia androgenetica può far ricrescere un numero di capelli (ovviamente non definibile a priori) soprattutto negli stadi iniziali della patologia (soprattutto dal I al IV grado della scala Hamilton, e dal I e II grado della scala Ludwig) .

Secondo la letteratura scientifica la ricrescita si manifesta nel 60-70% dei casi in modo significativo. Si effettuano mediamente 2-4 sedute distanziate tre mesi una dall’altra; nella alopecia areata può rappresentare la tecnica più importante di trattamento con percentuali di ricrescita dei capelli nelle chiazze attive. Nell’alopecia cicatriziale può svolgere un importante effetto di controllo del processo infiammatorio e di riduzione della progressione della morte dei bulbi attivi,soprattutto nelle forme iniziali. Qualora esistano nel derma delle cellule staminali bulbari residue,queste possono essere stimolate.

La terapia con PRP può essere considerata una delle tecniche più avanzate e efficaci di terapia in campo tricologico, il successo terapeutico dipende comunque dal tipo di patologia, da varie situazioni concomitanti,dalla presenza o no di cellule staminali attivabili. Le teorie più avanzate ormai prevedono di abbinare un trattamento con PRP prima, durante o dopo l’intervento di microautotrapianto per ottenere:

-un più veloce attecchimento dei bulbi trapiantati

-un aumento della percentuale attecchimento dei bulbi

-la stimolazione alla crescita dei bulbi silenti

-la guarigione più veloce della cute del cuoio capelluto sottoposta a trapianto dei capelli.

Tipologia e morfologia dei capelli

Nel valutare la tipologia e la morfologia dei capelli occorre considerare alcuni parametri ed alcune caratteristiche: forma, densità ed aspetto. La comparsa dei capelli sotto forma di lanuggine si ha durante il quarto mese di gravidanza.
I capelli crescono con una velocità di circa 0,3 mm al giorno, ossia 1 cm al mese. Essi si allungano maggiormente nella donna. Tale crescita in ogni caso tende a diminuire con l’età. Questo ritmo di crescita dei capelli è più evidente nella fascia di età compresa tra i 10-11 anni e tra i 16-18 anni. Questi valori possono variare da soggetto a soggetto. Il ciclo di crescita dei capelli dura in media dai 2 ai 6 anni.
Esistono però delle eccezioni, casi in cui esso può arrivare anche ai 10 anni. Alla fine di ogni ciclo, il capello cade e viene sostituito da un nuovo capello.

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Trapianto e autotrapianto capelli: FUT e FUE

La cura e la chirurgia della calvizie sono legate al grado di perdita dei capelli, al tipo di situazione locale dell’area donatrice, alle aspettative del paziente. Non esiste quindi una terapia chirurgica che possa essere valida per tutte le situazioni.
Due sono le tecniche più all’avanguardia oggi a nostra disposizione: la F.U.T. e la F.U.E.
L’autotrapianto F.U.T. (Follicular Unit Transplantation) si avvale del prelievo di una striscia di cuoio capelluto asportata dalla regione occipitale, area donatrice ideale perché non soggetta alle influenze ormonali che favoriscono la caduta dei capelli.

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Struttura e chimica del cuoio capelluto

l cuoio capelluto essendo costituito da pelle (come tutte le altre zone del corpo) è soggetto a problemi quali alterazioni, anomalie, disturbi o malattie vere e proprie. Il compito del cuoio capelluto è quello di proteggere il cervello non solo attraverso la presenza dei capelli, ma anche attraverso la termoregolazione di tutta la testa, filtrando i raggi del sole ed impedendo l’eccessiva dispersione di calore in ambienti freddi.
Il cuoio capelluto è tenacemente adeso, con interposizione di scarsissimo tessuto connettivo, alla galea capitis, aponeurosi che riveste direttamente le ossa del cranio.

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Alopecia Post-Gravidanza

Durante la gravidanza il livello degli estrogeni è talmente alto che i capelli rimangono in fase anagen (di crescita) più a lungo del normale. Infatti i capelli appaiono più forti e più belli del solito.
Con il parto, il crollo degli estrogeni porta repentinamente moltissimi capelli in fase di caduta (telogen): ecco quindi che i capelli cadono in abbondanza.
La caduta in questione è nella quasi totalità dei casi un effluvio, cioè appunto una caduta intensa e temporanea, completamente reversibile spontaneamente dopo qualche mese.

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Iperidrosi

Un’eccessiva produzione di sudore su tutta la superficie corporea o solo in alcune zone (soprattutto cuoio capelluto, palmo delle mani, pianta dei piedi) viene detta iperidrosi.
Cause che possono determinare una iperidrosi temporanea sono iperattività fisica, stati febbrili, sauna, vomito e dissenteria. Invece cause che possono determinare uno stato ripetuto di iperidrosi sono ipertiroidismo, ipoglicemia ed alcoolismo.

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Alopecia da Tricotillomania

a tricotillomania definisce una forma di alopecia data dalla trazione volontaria da parte del paziente che spezza il fusto del capello.
In genere, il paziente arrotola i capelli attorno a un dito, il gesto è saltuario al momento di andare a dormire o di concentrarsi su un compito, ma può diventare ripetitivo e ossessivo.
Effetto finale sono una o più aree di alopecia, solitamente di forma irregolare e bizzarre, nelle chiazze i capelli appaiono spezzati a diverse lunghezze, di colore e struttura normale e non si distaccano facilmente. Sedi elettive sono le regioni fronto-parietali dell’emilato corrispondente all’emisfero cerebrale dominante.

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