La chemioterapia, pur essendo un trattamento salvavita, porta con sé numerosi effetti collaterali, tra cui la perdita dei capelli, tecnicamente definita alopecia. Studi mostrano che tra il 65% e il 100% delle donne sottoposte a chemioterapia per il cancro al seno sperimenta una perdita parziale o totale dei capelli. Questo fenomeno, sebbene temporaneo, può avere un impatto devastante sulla psiche delle pazienti. La perdita dei capelli è spesso percepita come una perdita di identità e femminilità, un segno visibile della malattia che può portare a un forte disagio emotivo e psicologico.
L’alopecia indotta dalla chemioterapia non solo altera l’aspetto fisico delle pazienti, ma può anche influenzare negativamente la loro percezione di sé stesse, aumentando ansia, depressione e isolamento sociale.
«Le persone che affrontano un percorso difficile e duro di malattia devono essere supportate non solo con strumenti clinici, ma anche con un supporto pienamente psicologico» afferma Simona Tironi, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia. «La donna che perde i capelli è quella donna che molte volte sceglie di non seguire le cure chemioterapiche perché la perdita dei capelli impatta troppo sulla percezione di sé e sulla sua vita di tutti i giorni. Oggi i presidi tricologici rappresentano un aiuto importante, dando alla donna più sicurezza nel percorso di malattia e dandole quella forza in più per affrontare le cure. La protesi tricologica ha una valenza più profonda, permette alla donna ogni volta che si specchia di non vedere solo la malattia, ma di vedere anche la sua bellezza e la sua forza interiore».
Secondo l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’uso delle protesi capillari CRLAB – quelle offerte dal progetto Onco Hair – può migliorare significativamente la qualità della vita delle pazienti. Uno Studio di Ricerca – condotto su 20 donne in recidiva di tumore al seno che nella prima esperienza di chemioterapia avevano utilizzato una parrucca tradizionale – ha evidenziato un miglioramento di 10 punti sulla scala BIS (che misura la percezione dell’immagine corporea) per le donne che nella seconda esperienza hanno utilizzato una protesi tricologica CRLAB. Questo dimostra come soluzioni innovative possano fare una grande differenza per il benessere psicologico.