L'alopecia androgenetica, comunemente nota come calvizie comune, è un disturbo che va oltre la semplice perdita dei capelli. È una tempesta emotiva che si abbatte silenziosamente sulla vita di milioni di uomini e donne, portando con sé un vortice di emozioni spesso inesplorate. Questo fenomeno fisiologico, seppur naturale e diffuso, può trasformarsi inaspettatamente in un grande trauma mentale ed emotivo, con numerose conseguenze psicologiche e sociali. Scopriamo insieme le storie di Giuseppe e Joseph, che grazie a CRLAB hanno intrapreso un percorso mirato a riconquistare la serenità e la fiducia in sé stessi.
L’alopecia androgenetica è una forma di perdita di capelli che colpisce sia gli uomini che le donne, sebbene sia più frequente e di solito più severa negli uomini. È caratterizzata da una progressiva riduzione dei capelli nelle aree del cuoio capelluto tipicamente associate alla calvizie, come la parte superiore della testa e le tempie. (Ne abbiamo parlato per esteso in questo articolo).
Per molti uomini, i capelli sono una componente fondamentale dell’immagine di sé e della propria identità, un simbolo di giovinezza e vigore. Quando l’alopecia androgenetica inizia a manifestarsi, non è solo l’aspetto fisico a subire un cambiamento, ma anche la percezione che si ha della propria persona. La perdita dei capelli può essere vissuta come un preludio inesorabile dell’invecchiamento, un segnale tangibile che il tempo sta avanzando senza possibilità di ritorno.
Questa transizione può innescare un profondo senso di vulnerabilità, spesso alimentato da sentimenti di inadeguatezza e di alienazione. Il riflesso nello specchio inizia a raccontare una narrazione in cui non ci si riconosce, contribuendo a un’erosione dell’autostima che va ben oltre l’estetica.
Risulta particolarmente preziosa la testimonianza di Giuseppe:
“Prima del Sistema di infoltimento CRL la mia vita era praticamente impossibile a causa della perdita dei capelli. Mi sentivo a disagio nei rapporti sociali; tra i miei amici coetanei ero il primo che praticamente aveva perso quasi totalmente i capelli. Già a 18 anni avevo perso quasi totalmente i capelli per una questione ereditaria; anche mio padre, infatti, all’età di 18 anni non aveva quasi più capelli.”
Nonostante l’incidenza mondiale dell’alopecia androgenetica, il dialogo aperto e sincero su questo argomento rimane sorprendentemente limitato, soprattutto per quanto riguarda la popolazione maschile. La società tende a minimizzare l’importanza della perdita dei capelli, spesso relegandola a oggetto di battute anziché riconoscerne il peso emotivo. Questa mancanza di empatia e comprensione amplifica l’imbarazzo e il disagio di chi ne soffre, rendendo ancora più difficile accettare e affrontare la propria condizione.
L’imbarazzo può portare a strategie di coping che variano dalla negazione all’ossessione per trattamenti spesso costosi e dall’efficacia incerta. La ricerca spasmodica di una soluzione, unita alla paura del giudizio altrui, può confinare gli uomini in una solitudine emotiva, dove la lotta contro l’alopecia diventa un percorso intrapreso all’ombra dei tabù.
Lo sa bene Joseph, che insieme a noi ricorda tutte le soluzioni provate nel tempo, con pochissimi risultati:
“Prima del Sistema di infoltimento CRL, era molto difficile affrontare la situazione dei miei capelli. Ho provato la polvere coprente, lo spray per capelli. Avevo tutti i tipi di spray colorati. Tutto ciò che si potrebbe pensare di utilizzare per nascondere la perdita dei capelli. (…) Voglio dire, quando hai 23 anni o sei ancora più giovane e stai perdendo i capelli, la gente non ti guarda nello stesso modo. Pensano che tu abbia forse 30 anni e non ti chiedono la carta d’identità.”
È fondamentale promuovere un cambiamento culturale che normalizzi la conversazione su questo disturbo e incoraggi gli uomini a condividere le proprie esperienze senza il timore di essere giudicati o sviliti.
In caso di caduta “anomala” dei capelli è fondamentale rivolgersi tempestivamente a degli specialisti qualificati. Comprendere la natura della caduta dei capelli è infatti il primo passo per poter scegliere in piena consapevolezza il percorso più adatto alle proprie esigenze: chi desidera una resa estetica il più possibile fedele all’aspetto naturale della chioma non potrà accontentarsi di utilizzare fibre di cheratine o un semplice toupet, ma dovrà ricorrere a una soluzione su misura.
Per Giuseppe l’incontro con gli esperti di CRLAB ha rappresentato un vero punto di svolta:
“ (…) Sono andato alla ricerca di vari Centri specializzati, e quello che mi ha colpito di più è stato proprio quello di CRLAB. Ed è proprio in questo Centro che ho trovato la soluzione adatta a me. Da quando ho messo il Sistema CRL ho risolto i problemi della mia vita anche perché, avendo applicato il Sistema CRL all’età di 20 anni, è come se fosse sorto di nuovo il sole dentro di me, è come se io fossi in un certo senso rinato. Posso svolgere tutte le normali attività quotidiane come, ad esempio, fare la doccia; vado tre volte a settimana in palestra e sudo molto.
Il Sistema CRL è stato un vero sollievo, inizialmente non pensavo fosse davvero così funzionale. Oramai è diventato una parte di me e non potrebbe esserci nulla di meglio.”
CRLAB ha ideato e brevettato un sistema protesico completamente personalizzato per rispondere alle esigenze di uomini – e donne! – con diversi gradi di calvizie o diradamento.
Questa soluzione innovativa, efficace e non invasiva è composta da una base polimerica biocompatibile sulla quale vengono innestati a mano capelli naturali e vergini. L’impianto aderisce alla testa grazie all’impiego di coesivi di grado biomedicale (in questo articolo abbiamo illustrato i principali vantaggi del sistema CRLAB rispetto alle soluzioni meno personalizzate).
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