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Area scientifica

Alopecia Post-Gravidanza

Collaborazione scientifica del prof. Marco Toscani e del dott. Pasquale Fino, Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Policlinico Umberto I – Università “Sapienza” di Roma.

Le cause della perdita dei capelli post parto

Durante la gravidanza il livello degli estrogeni è talmente alto che i capelli rimangono in fase anagen (di crescita) più a lungo del normale. Infatti i capelli appaiono più forti e più belli del solito.

Con il parto, il crollo degli estrogeni porta repentinamente moltissimi capelli in fase di caduta (telogen): ecco quindi che i capelli cadono in abbondanza.

La caduta in questione è nella quasi totalità dei casi un effluvio, cioè appunto una caduta intensa e temporanea, completamente reversibile spontaneamente dopo qualche mese.

La fase di caduta del capello prevale quindi su quella della rinascita e, di conseguenza, i capelli iniziano a cadere, soprattutto sulle tempie e sulla fronte. Inoltre, per chi soffriva di alopecia androgenetica prima di rimanere incinta, gli effetti negativi del post partum si andranno a sommare a quelli già precedentemente presenti appunto in epoca pre-gravidica.

Tornando alla alopecia post-gravidica, non solo viene a mancare il benefico effetto degli alti livelli di estrogeni ma, se la donna allatta, vi è un elevata presenza di prolattina, l’ormone che dà il via alla produzione del latte: anche questa sostanza rende i capelli più deboli e fa sì che i bulbi che si trovano nella fase di crescita si indeboliscano e passino rapidamente nella fase della caduta.  

Oltre ai bassi livelli di estrogeni e alla prolattina si aggiungono poi in genere lo stress del periodo post partum e la possibile anemia con carenza di ferro dovuta alle perdite ematiche del parto.

Rimedi e soluzioni per la caduta dei capelli dopo la gravidanza

L’alopecia post-gravidica è transitoria e si risolve, generalmente, in maniera spontanea nel giro di qualche settimana o di pochi mesi. In certi casi di alopecia post-gravidica comunque i capelli potrebbero non ritornare più allo spessore e densità precedente alla gravidanza.

Se il problema persiste anche dopo diversi mesi dal parto è bene rivolgersi al medico. Egli potrà prescrivere analisi specifiche per verificare se il sistema ormonale ha ripreso il suo fisiologico funzionamento e se, con il parto, ci sono stati sbalzi nei valori degli oligoelementi (ferro, rame, zinco, ecc?) . Queste sostanze sono indispensabili per il regolare sviluppo dei capelli e i loro livelli possono essere influenzati dalla diversa dieta che avete seguito nei mesi di gravidanza.

Inoltre, con l’allattamento, la mamma tende a perdere vitamine e sali minerali, che devono dunque essere reintegrati con una dieta equilibrata e, se opportuno, con integratori.

Dermatite Seborroica

La dermatite seborroica è un problema del cuoio capelluto molto comune caratterizzata dalla presenza di squame giallastre ed untuose della cute. Essa si associa ad eritema, a piccole formazioni crostose ed ad intenso prurito.

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Tipologia e morfologia dei capelli

Nel valutare la tipologia e la morfologia dei capelli occorre considerare alcuni parametri ed alcune caratteristiche: forma, densità ed aspetto. La comparsa dei capelli sotto forma di lanuggine si ha durante il quarto mese di gravidanza.
I capelli crescono con una velocità di circa 0,3 mm al giorno, ossia 1 cm al mese. Essi si allungano maggiormente nella donna. Tale crescita in ogni caso tende a diminuire con l’età. Questo ritmo di crescita dei capelli è più evidente nella fascia di età compresa tra i 10-11 anni e tra i 16-18 anni. Questi valori possono variare da soggetto a soggetto. Il ciclo di crescita dei capelli dura in media dai 2 ai 6 anni.
Esistono però delle eccezioni, casi in cui esso può arrivare anche ai 10 anni. Alla fine di ogni ciclo, il capello cade e viene sostituito da un nuovo capello.

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Alopecia da Tricotillomania

a tricotillomania definisce una forma di alopecia data dalla trazione volontaria da parte del paziente che spezza il fusto del capello.
In genere, il paziente arrotola i capelli attorno a un dito, il gesto è saltuario al momento di andare a dormire o di concentrarsi su un compito, ma può diventare ripetitivo e ossessivo.
Effetto finale sono una o più aree di alopecia, solitamente di forma irregolare e bizzarre, nelle chiazze i capelli appaiono spezzati a diverse lunghezze, di colore e struttura normale e non si distaccano facilmente. Sedi elettive sono le regioni fronto-parietali dell’emilato corrispondente all’emisfero cerebrale dominante.

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Struttura e chimica del cuoio capelluto

l cuoio capelluto essendo costituito da pelle (come tutte le altre zone del corpo) è soggetto a problemi quali alterazioni, anomalie, disturbi o malattie vere e proprie. Il compito del cuoio capelluto è quello di proteggere il cervello non solo attraverso la presenza dei capelli, ma anche attraverso la termoregolazione di tutta la testa, filtrando i raggi del sole ed impedendo l’eccessiva dispersione di calore in ambienti freddi.
Il cuoio capelluto è tenacemente adeso, con interposizione di scarsissimo tessuto connettivo, alla galea capitis, aponeurosi che riveste direttamente le ossa del cranio.

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Capelli bianchi

in ambito tricologico con il passar dell’età in seguito al processo di incanutimento della chioma del cuoio capelluto (detto canizie) si assiste ad un imbiancamento dei capelli. I capelli diventano bianchi (canuti) in seguito ad un naturale processo biologico di invecchiamento dei melanociti, che sono le cellule deputate alla colorazione dei capelli.
Nella maggior parte delle persone i primi capelli bianchi spuntano intorno ai 35/40 anni nelle donne ed intorno ai 30/35 anni negli uomini.

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Alopecie post-infettive

Si tratta di alopecie che si verificano dopo specifiche malattie infettive.
Possono avvenire durante gravi stati febbrili determinando in questi casi un effluvium in anagen, mentre – quando sono legate a malattie febbrili più blande, alla sifilide secondaria, all’ epatite virale e ad infezioni ad andamento cronico – in genere si presentano con il quadro del telogen effluvium. Infezioni da Varicella e herpes zoster possono esitare in aree ovalari di 2-3 mm di diametro nel primo caso, in aree più vaste ma limitate ad un

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