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Area scientifica

Collaborazione scientifica del prof. Marco Toscani e del dott. Pasquale Fino, Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Policlinico Umberto I – Università “Sapienza” di Roma.

Il follicolo pilifero è una formazione di origine epidermica, affondata nel derma e formata dal pelo e dalle sue guaine.
La formazione dei follicoli piliferi è precoce. Essi iniziano a comparire già intorno al secondo mese di gestazione. Tali follicoli continueranno a formarsi per tutta la gravidanza. Infatti alla nascita il bambino avrà tutto il corredo di follicoli di cui è stato geneticamente dotato e da questo momento in poi non se ne formeranno più degli altri.

La struttura dei follicoli piliferi

Il follicolo pilifero affonda nella cute seguendo una certa inclinazione, per questo motivo i nostri peli normalmente non sono diritti, ma sono leggermente inclinati.

La porzione che fuoriesce dalla cute, visibile ed esterna al follicolo, è chiamata asta, stelo o fusto del pelo (spessore medio nell’adulto 65-78 micron). Invece la parte interna al follicolo stesso, situata fra l’ostio del follicolo e l’attacco inferiore del muscolo erettore del pelo, è soprannominata radice. Essa, normalmente non visibile, è ‘immersa’ nella cute ed è circondata da diverse guaine.

Dietro alla ghiandola sebacea, che riversa il suo contenuto nel follicolo pilifero, è localizzato un piccolo muscolo, detto muscolo erettore del pelo. Tale fascio di fibre muscolari è inserito da un lato nel follicolo e dall’altro nel derma più superficiale o avventiziale, dove si continua aprendosi a forma di ventaglio. Il muscolo erettore si attiva in risposta al freddo, o in seguito ad una sensazione di paura. Contraendosi, fa alzare l’asta del pelo, facendo raggrinzire anche la cute attorno al follicolo, che si solleva in modo visibile dando origine alla cosiddetta “pelle d’oca”.

Struttura del follicolo pilifero
Struttura del follicolo pilifero
Follicoli e bulbi piliferi
Follicoli e bulbi piliferi

La struttura del bulbo pilifero

Una porzione ancora più profonda, alloggiata nella porzione inferiore della parte profonda del follicolo pilifero, dove si innesta la papilla dermica ricca di vasi sanguigni e terminali nervosi è chiamata bulbo. Essa contiene, nella parte inferiore (in pratica il ‘pavimento’) due-tre file di cellule sovrapposte a rapida riproduzione che costituiscono la matrice (originate dalla guaina epiteliale esterna del follicolo). All’interno del bulbo è presente il pelo, avvolto dalla guaina epiteliale interna, a sua volta circondata dalla guaina epiteliale esterna. Il tutto è avvolto da una sorta di membrana di natura connettivale, cioè formata da fibre.

Da notare che il bulbo, nella parte inferiore, è strutturato in modo tale da accogliere la cosiddetta papilla dermica, una struttura altamente vascolarizzata che fornisce gli elementi indispensabili alla sua attività. Il bulbo ha la funzione di assicurare la germinazione e la proliferazione del capello, quindi ha il compito di nutrirlo.

Un bulbo sano è tondeggiante e il suo diametro è decisamente più largo di quello del fusto del capello.

Il midollo, assente nei peli più sottili, è formato da cellule molto grandi e con grossi spazi interstiziali ripieni d’aria (che possono influenzare il colore stesso del pelo).

La corteccia è la parte principale ed è costituita da più strati di cellule morte ( cioè prive di nucleo e di organuli) ed appiattite, molto simili a quelle presenti nello strato corneo dell’epidermide. Queste cellule presentano pigmento, grazie alla presenza di melanociti localizzati nel bulbo.

La porzione più esterna, soprannominata cuticola, è formata da un unico strato di cellule, molto sottili e trasparenti (in quanto prive di pigmento). Queste cellule sono disposte come le tegole di un tetto, ed hanno lo scopo di proteggere la corteccia sottostante. Al microscopio si presentano come piccole scagliette, il cui margine libero è rivolto verso l’esterno. Nella radice del pelo, anche lo strato più interno del follicolo presenta cellule disposte come le tegole di un tetto, ma in maniera opposta, cioè con il margine libero rivolto verso il basso. Grazie a questa particolarità anatomica, le cellule della cuticola si vanno ad incastrare con quelle della parete del follicolo, migliorando l’ancoraggio del pelo al suo interno.

Le cellule della parte più bassa del bulbo, che circondano la papilla dermica, sono denominate cellule della matrice del pelo. Si tratta di gruppi di cellule indifferenziate, in grado di dividersi attivamente per mitosi. Le nuove cellule che originano da questa divisione si staccano, partecipando alla formazione dei tre strati del pelo o della guaina epiteliale interna, a sua volta composta da tre strati.

Il bulbo contiene diversi gruppi di cellule specializzate nella germinazione e proliferazione del pelo.

La guaina epiteliale interna ha la funzione di conformare l’asse del pelo, cioè di formare una specie di astuccio rigido entro cui il pelo cresce e si allunga. Tale rigidità è data dalla presenza di cheratina.

La guaina epiteliale esterna è formata dall’epidermide, che affonda nel derma ed è costituita da più strati di cellule con funzione di supporto.

Ancora più all’esterno, la membrana connettivale è formata da fibre di collagene (che danno una certa robustezza al follicolo). Essa ha funzione di supporto e contiene sia vasi che nervi.

Follicolo pilifero: la struttura in breve

  1. Strutturalmente nel follicolo pilifero, dall’esterno verso l’interno, si riconoscono:
  2. la guaina connettivale (ricca di terminazioni nervose e formata da strati concentrici e longitudinali di fibre collagene con numerosi fibroblasti);
  3. la membrana vitrea (diretta continuazione della membrana basale cutanea);
  4. la guaina epiteliale esterna (diretta continuazione degli strati più profondi dell’epidermide che si approfondano seguendo la membrana vitrea);
  5. la guaina epiteliale interna, formata da tre strati di cellule che originano, come quelle del pelo, dalle cellule della matrice.
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Capelli bianchi

in ambito tricologico con il passar dell’età in seguito al processo di incanutimento della chioma del cuoio capelluto (detto canizie) si assiste ad un imbiancamento dei capelli. I capelli diventano bianchi (canuti) in seguito ad un naturale processo biologico di invecchiamento dei melanociti, che sono le cellule deputate alla colorazione dei capelli.
Nella maggior parte delle persone i primi capelli bianchi spuntano intorno ai 35/40 anni nelle donne ed intorno ai 30/35 anni negli uomini.

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Ghiandole Sebacee

Le ghiandole sebacee sono ghiandole che hanno la funzione di secernere il sebo, sostanza grassa, acida, con pH 3,5. Esse sono poste lateralmente al follicolo pilifero. Le ghiandole sebacee sono localizzate con una densità di circa 100/cm2 su tutto l’ambito cutaneo. Nel corpo umano sono ubicate su tutta la superficie cutanea, tranne che sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi. Vere ghiandole sebacee si trovano nel meato acustico esterno e nelle palpebre dove si presentano allungate e appiattite. Qui esse prendono il nome di ghiandole tarsali (di Meibomio).

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Capelli secchi

Sia uomini che donne di ogni età possono avere i capelli secchi e aridi. Tale situazione viene vissuta non solo come un problema di tipo estetico ma col tempo può rappresentare un problema di salute dei capelli. I capelli secchi spesso appaiono deboli, fragili e tendono a sfibrarsi ed a spezzarsi.
I capelli secchi spesso sono soggetti a tricoptilosi (doppie punte) o altre forme di danneggiamento del fusto.

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Alopecia da stress o psicogena

L’alopecia psicogena è un tipo di alopecia legata allo stress: tale connessione seppure non sia ancora stata spiegata scientificamente, è ben nota nell’esperienza di chi si occupa del problema. Oltre allo stress ne sono causa anche i disturbi di personalità, gli stati d’ansia e di depressione, che rappresentano tutte condizioni di stress acuto o cronico.

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Prurito al cuoio capelluto

Prurito di diversa intensità sul cuoio capelluto è una sensazione percepita da molte persone di entrambi i sessi.
Il prurito è un problema del cuoio capelluto che spinge i pazienti affetti a grattarsi la cute e si associa spesso a dolore. Si riconoscono molteplici cause che possono determinare questa patologia che non occorre sottovalutare in quanto può indurre anche alla perdita e caduta dei capelli.

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Alopecia iatrogena o da farmaci

L’alopecia iatrogena è un alopecia legata in stretta relazione temporale all’utilizzo di farmaci. L’esempio più conosciuto è l’alopecia legata a molti farmaci chemioterapici. Ma sono molti i farmaci che possono indurre un’alopecia od un diradamento, in molti casi transitorio.
L’alopecia da farmaci può essere di tipo telogen o di tipo anagen. Il tipo telogen è una caduta massiva che porta al distacco del capello nel giro di 90-100 giorni. Il tipo anagen compare rapidamente, in media dopo 10 giorni dall’assunzione del farmaco. Quest’ultimo blocca i processi metabolici dei capelli in fase anagen (di crescita), impedendone la maturazione.

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