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Area scientifica

Collaborazione scientifica del prof. Marco Toscani e del dott. Pasquale Fino, Cattedra di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica, Policlinico Umberto I – Università “Sapienza” di Roma.

L’alopecia areata è una patologia legata a un disordine dell’immunità cronico che colpisce i follicoli in fase anagen (di crescita) e che causa in genere chiazze glabre, oltre al cuoio capelluto possono essere colpiti i peli delle altre aree del corpo, nei casi più gravi la persona può divenire completamente priva di peli e capelli. Colpisce circa 1 persona su 1000 e l’età d’esordio è generalmente prima dei 30 anni, comunque il disordine può presentarsi a qualsiasi età. Uomini e donne sono colpiti in egual misura. E’ frequente nella Sd di Down (circa il 10% dei casi) e resistente alle cure. Si associa spesso con tiroidite cronica autoimmune e vitiligine, altre due malattie a genesi autoimmune ossia dove vi è un alterato comportamento del proprio sistema immunitario che porta a danneggiare le proprie strutture.

Le cause dell’alopecia areata

L’alopecia areata è causata da un infiammazione autoimmune peribulbare che distrugge il normale ciclo del capello. I capelli infatti normalmente passano da un periodo di crescita attiva (anagen), ad un involuzione follicolare (catagen) e poi al periodo terminale in cui le attività vitali sono completamente cessate (telogen.

Nell’alopecia areata l’infiammazione peribulbare è associata con modificazioni distrofiche dei follicoli in anagen e stimola una prematura transizione dalla fase anagen alle non proliferative catagen e telogen.

Vari elementi sono stati annoverati come fattori scatenanti gli episodi di alopecia areata. Tra questi si ritrovano infezioni, farmaci, vaccinazioni, ma il fattore più noto e comune che si ritrova nella storia di chi ne è affetto è lo stress più o meno forte.

Inoltre sembrano esserne maggiormente affetti chi soffre di ansia e di disturbi del comportamento.

Come riconoscere l’alopecia areata

L’alopecia areata si presenta tipicamente con chiazze lisce, circolari, totalmente glabre. Occasionalmente la perdita dei capelli viene preceduta da una sensazione di prurito o bruciore. Alla periferia della chiazza in attività si notano, nella fase di attività, i peli a “punto esclamativo”, ossia peli troncati a qualche millimetro dall’origine e assottigliati nella loro parte prossimale, terminanti con bulbo in telogen.

La sede della chiazza iniziale è in genere alla barba o al cuoio capelluto e l’interessamento di altre zone corporee è meno comune e tipico delle forme estensive. Una rara variante è quella di un alopecia areata che non si presenta a chiazze ma diffusa che comporta una riduzione generalizzata del diametro dei capelli.

I capelli bianchi sono molto meno colpiti, possono essere del tutto risparmiati, portando ad un apparente imbiancamento repentino dei capelli; in realtà si tratta di un’alopecia areata acutissima che ha colpito appunto solo i capelli scuri.

L’alopecia totale coinvolge tutto il cuoio capelluto, l’alopecia universale tutti i peli corporei. Nella fase di stato la chiazza è glabra senza peli a punto esclamativo, nella fase di remissione i peli ricrescono di solito più chiari (leucotrichia) per poi ritornare al loro colore naturale.

Circa il 50% di coloro che hanno solo limitate chiazze di alopecia vedranno una guarigione entro un anno, sebbene quasi tutti avranno esperienza di ulteriori episodi della malattia.

Comunque l’alopecia areata può persistere per diversi anni e in certi casi i capelli non ricrescono più. Circa il 10% dei casi esita in un’alopecia totale o universale.

 

Alcuni fattori sono stati associati ad un maggior rischio di progressione della malattia o comunque a scarse probabilità di ricrescita dei capelli, essi sono:

– esordio nell’infanzia

– una malattia severa, specialmente un’alopecia totale o universale

– durata maggiore all’anno

– localizzazione alla zone occipitali e temporali (ofiasi)

– associata onicopatia (interessamento ungueale)

– associata atopia

– familiarità per alopecia areata

Spesso per la diagnosi è sufficiente l’esame clinico. Se la diagnosi non è chiara si ricorre alla biopsia.

Terapie e trattamenti per curare l’alopecia areata

Tutti i farmaci immunosoppressivi, in particolare i corticosteroidi, sono teoricamente in grado di arrestare la progressione e di far ricrescere i peli, anche dopo anni di durata della malattia.

E’ difficile però, anche diminuendo il dosaggio dei corticosteroidi molto lentamente, riuscire a interrompere la cura senza subire un fenomeno di “rimbalzo”, senza cioè che la malattia ricompaia in forma più grave.

Si preferiscono quindi, perlomeno per le forme ad estensione limitata, terapie locali quali corticosteroidi topici o per via intralesionale.

Farmaci immunosoppressori per via orale (ciclosporina A, corticosteroidi) sono spesso utilizzati nei quadri molto estesi e/o a rapida progressione e possono dare dei buoni risultati, pur rendendo necessario un attento monitoraggio dei pazienti, a causa dei frequenti effetti collaterali.

Inoltre, come detto sopra, alla sospensione del trattamento segue quasi costantemente una ripresa della caduta di capelli.La PUVA terapia, basata sull’irradiazione con ultravioletti di tipo A della cute precedentemente sensibilizzata con psoralenici, ha dato risultati incostanti. Con l’applicazione di prodotti irritanti quali l’antralina, impiegata soprattutto nel trattamento di pazienti in età pediatrica, sono stati ottenute risposte variabili. La terapia sensibilizzante topica consiste nell’utilizzazione di particolari sostanze, quali il difenilciclopropenone e l’acido squarico, in grado di scatenare localmente una reazione allergica da contatto, al fine di mantenere una costante reazione infiammatoria di basso grado ed una conseguente stimolazione alla ricrescita dei peli. Questa terapia ha dato risultati incoraggianti in pazienti selezionati, ma risulta comunque complessa e piuttosto impegnativa sia per il paziente che per il medico. In conclusione, al momento attuale, nessuna delle terapie maggiormente impiegate nel trattamento dell’alopecia areata risulta di semplice attuazione, né sicuramente efficace.

Anche nei casi in cui si riesca ad ottenere una remissione completa, inoltre, l’elevata incidenza di recidive determina spesso un ripetuto sottoporsi a trattamenti aggressivi e non privi di effetti collaterali.

Trapianto e autotrapianto capelli: FUT e FUE

La cura e la chirurgia della calvizie sono legate al grado di perdita dei capelli, al tipo di situazione locale dell’area donatrice, alle aspettative del paziente. Non esiste quindi una terapia chirurgica che possa essere valida per tutte le situazioni.
Due sono le tecniche più all’avanguardia oggi a nostra disposizione: la F.U.T. e la F.U.E.
L’autotrapianto F.U.T. (Follicular Unit Transplantation) si avvale del prelievo di una striscia di cuoio capelluto asportata dalla regione occipitale, area donatrice ideale perché non soggetta alle influenze ormonali che favoriscono la caduta dei capelli.

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Dermatite Seborroica

La dermatite seborroica è un problema del cuoio capelluto molto comune caratterizzata dalla presenza di squame giallastre ed untuose della cute. Essa si associa ad eritema, a piccole formazioni crostose ed ad intenso prurito.

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Ciclo di vita del capello

Il ciclo di vita e la conseguente crescita del capello avviene alla velocità di 1-1,5 cm al mese. Il capello è un elemento vivente che segue un ciclo pilifero della durata media di 2-6 anni. Nell’uomo, al contrario degli altri mammiferi che sono sottoposti ad una muta periodica, questa evoluzione ciclica non è sincrona (quindi ogni capello è indipendente dagli altri). Una perdita fisiologica di capelli fino ad un massimo di cento al giorno è da considerarsi normale. I capelli crescono ciclicamente seguendo tre fasi: una fase di crescita chiamata anagen, una fase di regressione detta catagen ed infine un periodo di riposo detto telogen.

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Doppie punte

Il fenomeno delle doppie punte, detto anche tricoptilosi, è un problema di capelli che dipende da una alterazione del fusto con concomitante modifica e deterioramento della struttura, della forma e della fisiologia del capello.
A causa della debolezza della struttura della cheratina che costituisce il capello, i capelli fini e secchi sono più soggetti alle doppie punte rispetto ai capelli spessi.

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Alopecia da stress o psicogena

L’alopecia psicogena è un tipo di alopecia legata allo stress: tale connessione seppure non sia ancora stata spiegata scientificamente, è ben nota nell’esperienza di chi si occupa del problema. Oltre allo stress ne sono causa anche i disturbi di personalità, gli stati d’ansia e di depressione, che rappresentano tutte condizioni di stress acuto o cronico.

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Capelli grassi

capelli grassi appaiono sporchi, unti, oleosi, lucidi e spesso hanno un odore sgradevole.
Spesso i soggetti che hanno capelli grassi presentano altre aree della pelle (naso, fronte, mento) molto grasse (detta cute “seborroica”).

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